Cos’è il cyberbullismo e perché è importante conoscere le varie forme e i suoi effetti?
Innanzitutto è bene sapere che il cyberbullismo è la stessa cosa del tradizionale bullismo di paese, con l’unica differenza che avviene online. Possiamo dunque capire che essendo fatta in rete, la diffusione è ben più ampia e gli effetti sono più difficili da contenere.
Bullismo:
Sappiamo un pò tutti il significato di bullismo, esso s’intende un comportamento di violenza di natura fisica e/o psicologica, ripetuta nel corso del tempo da una singola persona o un gruppo di bulli verso qualcuno di più debole.
Il bullismo viene utilizzato principalmente tra gli adolescenti e quindi nelle scuole, ma ciò non toglie che in rari casi è possibile vederlo anche sui luoghi di lavoro (mobbing) o forze armate (nonnismo).
Da quasi dieci anni però, con la diffusione di internet, si è appunto diramato il cyberbullismo. Anche in questo caso più legato ai giovani e soprattutto ragazze.
In cosa consiste questo fenomeno?
Avviene sull’uso in modo aggressivo o di violenza, delle vie di comunicazione attraverso messaggi, chat, SMS, foto e video per tormentare una determinata persona in un linguaggio intimidatorio e minaccioso.
Esistono diversi tipi di cyberbullismo:
Flamming: è l’invio di messaggi violenti e volgari, con l’intenzione di far accendere gli animi e suscitare conflitti verbali. Infatti, flame in inglese vuol dire ‘fiamma’.
Harassment: è una forma di molestia attuata tramite chat con più persone, fatta di parole e comportamenti verso una singola persona, per indurla poi ad un disagio emotivo e psichico.
Cyberstalking: è la forma più grave del bullismo online. Come nello stalking la vittima si sente minacciata e molestata anche tra le mura di casa, portandola in uno stato d’ansia perenne; anche nel Cyberstalking la vittima si può sentire spiata e minacciata attraverso uno spywer, ovvero un monitoraggio online che consente all’aggressore di tenere sotto controllo la vittima 24 su 24.
Denigration: è una forma di divulgazione di notizie false con lo scopo di danneggiare la reputazione della vittima. Ed in rete è molto facile diffondere con estrema rapidità notizie sul conto di altre persone, anche senza reali prove. Solitamente nei confronti delle ragazze si tratta della dignità sessuale, mentre nel caso dei ragazzi si tratta dell’orientamento sessuale.
Impersonation: è il furto di identità virtuale. Ovvero, l’aggressore si impossessa dell’identità virtuale della vittima e procurarle disagi a sua insaputa. Oppure, nei casi più gravi, può agire come un hacker ed entrare negli account della vittima bloccandole l’accesso e facendo danni a suo nome.
Tricy o Outing: è una delle più diffuse forme di cyberbullismo, consiste in quello di conquistare la fiducia della vittima per ottenere materiale privato e personale per poi diffonderlo in rete e/o minacciare la vittima stessa. Questo tipo di bullismo online ha molte volte, purtroppo, portato a suicidi.
Exclusion: è l’emarginazione di una persona online dalla chat o giochi online, procurando così depressione e isolamento.
Questo fenomeno coinvolge tutti i ragazzi del mondo e ognuno può essere preda di un bullo virtuale.
Un aspetto importante da prendere in considerazione è, che in molti casi succede, che chi è vittima di bullismo nella vita reale, può diventare cyberbullo in rete. Di conseguenza da vittima diventa carnefice. Spesso succede per sentirsi accettati o per mascherare la sofferenza che vive nella vita reale.
Se nel bullismo reale gli aggressori sono persone identificate; i cyberbulli invece possono tranquillamente essere anonimi e addirittura coinvolgere ‘amici‘ anonimi, in modo che la vittima si senta spaesata e non trova modo di uscire fuori dal giro delle minacce.
Inoltre, se nelle scuole e nei luoghi di lavoro i bulli possono essere fermati e hanno modo di agire solo in determinati momenti; gli invasori invece, possono agire indisturbati essendo anonimi e possono farlo 24 su 24 senza limiti.
Importante sapere:
Secondo le notizie di cronaca, sempre più spesso sentiamo che ci sono suicidi per depressione o per inadeguatezza all’interno di gruppi di amici.
Si inizia quasi sempre con l’apatia, l’isolamento, ansie e depressione. Fino al punto poi di prendere la più disperata decisione di uccidersi.
Quindi, non è un argomento da prendere sottogamba ma bensì bisogna stare attenti a questi nuovi fenomeni che si dilatano tra gli adolescenti.
Il cyberbullismo è reato:
Il cyberbullismo è un reato perseguibile dalla legge, infatti la legge n.107 del 2017 fornisce un’ampia definizione.
Con questa espressione si intende “qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica. Nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo”.
Polizia postale:
C’è però un modo per tutelarsi da tutto questo ed è rivolgersi alla polizia postale.
Questo è possibile farlo attraverso il sito istituzionale, oppure attraverso le sedi territoriali.
Segnalando il reato alla polizia postale di fatti, intervengono facendo ricerche e a risalire al dispositivo del bullo e quindi identificare il proprietario.